Le dimissioni di Zingaretti sono arrivate ieri nel pomeriggio come un fulmine a ciel sereno. All’interno del suo stesso partito, il PD, nessuno ne sapeva nulla. Alcuni oggi provano a dire che aveva atteggiamenti di insofferenza nell’ultimo periodo ma sono tutte balle perché nessuno si era accorto di nulla.
Così, mentre il panorama politico italiano ha giocato a poker con gli italiani e con la pandemia, uno degli esponenti di spicco ha deciso di scendere dal carro della politica, ha deciso che era arrivato il momento di fare l’uomo ancor prima del politico.
Una dimostrazione di maturità e di intelligenza che probabilmente é il vero motivo per cui tutti sono rimasti spiazzati. In molti ancora non l’hanno capito e continueranno a non comprenderlo, ma quanto ha fatto e soprattutto quanto ha scritto ieri lascia un rammarico enorme. Se la politica perde un uomo di questo spessore per scambiarlo con un politico di quelli da poltrona fissa, allora non si é capito proprio nulla in tutti questi anni.
La politica é fatta da uomini o donne che siano che devono saper dividere e soppesare le proprie responsabilità per il bene del paese e della gente che rappresentano. Quando la politica si divora l’uomo o la donna che siede su quelle poltrone di governo, in nome di un successo apparente, allora perde il senso stesso di esistere.
E se Zingaretti fosse l’uomo politico più uomo e meno politico di tutti?

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