Due giornalisti il cui lavoro ha fatto arrabbiare e non poco le autorità russe e filippine sono stati insigniti del Premio Nobel per la pace, in onore al diritto alla libertà di parola che il comitato di premiazione ha descritto come minacciato in tutto il mondo.
Maria Ressa e Dmitry Muratov hanno ricevuto il premio “per la loro coraggiosa lotta per la libertà di espressione nelle Filippine e in Russia”, ha detto la presidente Berit Reiss-Andersen del Comitato norvegese per il Nobel in una conferenza stampa.
“Allo stesso tempo, sono rappresentanti di tutti i giornalisti che difendono questo ideale in un mondo in cui la democrazia e la libertà di stampa affrontano condizioni sempre più avverse”, ha aggiunto.
Il premio è il primo per dei giornalisti da quando il tedesco Carl von Ossietzky lo vinse nel 1935 per aver rivelato il programma segreto di riarmo del dopoguerra nel suo paese.
“Il giornalismo libero, indipendente e basato sui fatti serve a proteggere dall’abuso di potere, dalle bugie e dalla propaganda di guerra”, ha affermato Reiss-Andersen.
Il Premio Nobel per la pace sarà consegnato il 10 dicembre, anniversario della morte dell’industriale svedese Alfred Nobel, che istituì il premio nel suo testamento del 1895.
Nobel per la pace alla libertà di parola di Maria Ressa e Dimitry Muratov

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