Quella di ieri é stata l’ennesima giornata di sport alterato. Perché le regole sono alla base dello sport ed il rispetto di queste regole uniforma qualsiasi tipologia di sport. Questo rende lo sport alla portata di chiunque purché chiunque sappia rispettare le regole.
Ma se ci mettiamo le interpretazioni personali lo sport diventa una faccenda complicata, diventa un’equazione matematica complicata e questo uccide lo sport.
Ecco perché l’appassionato di sport, indipendentemente dai colori di maglia si é alterato e risentito del comportamento della FIA a Monza e del VAR in diversi campi di Serie A.
Esistono le regole, che devono essere rispettate e non interpretate. Le regole devono essere uguali per tutti e tutti devono potervi accedere.
Ovvero che male ci sarebbe se la FIA o la camera VAR comunicassero il proprio operato in tempo reale? Che male ci sarebbe a parlare di regole nello stesso linguaggio ed in tempo reale visto che la tecnologia lo permette?
Si eviterebbero interpretazioni personali che portano a dubitare di coloro che sono preposti alla gestione di queste situazioni.
Il bello dello sport sono proprio le regole che nessuno contesta, ma che tutti chiedono a gran voce di rispettare altrimenti si rischia di perdere in fiducia e rispetto e questo non deve mai accadere.
Lo sport ha bisogno di certezze non di pesi e misure diverse a seconda delle interpretazioni personali

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