Quando ho accettato di recensire qualche prodotto fotografico o tecnologico comunque collegato al mondo fotografico, ho chiesto ed ottenuto di poterlo fare da un punto di vista creativo e non tecnico. Recensioni che parlano dell’aspetto tecnico di ogni singola fotocamera presente sul mercato se ne trovano a decine. Recensioni che parlano dell’aspetto creativo se ne trovano davvero poche.
Non sono un fotografo tecnico, non amo i numeri della fotografia, gli aspetti prettamente tecnici che trovo noiosi e fuorvianti li lascio agli appassionati di dati che si esaltano per un Megapixel in più o per uno stop in meno. Amo la fotografia da una vita per quello che la fotografia é in grado di regalarmi da un punto di vista creativo.
Ho iniziato a fotografare negli anni ’90 e per 30 anni ho girato il mondo vivendo di fotografia ovunque andassi.
Ho studiato e letto tutto quello che era possibile leggere in questi decenni (e ancora mi sento un principiante), ma soprattutto ho avuto il privilegio di conoscere la fotografia vera, pura e classica delle macchine analogiche.
Per me la fotocamera deve essere uno strumento per ottenere una rappresentazione di quello che ho in mente nel momento in cui decido di scattare una fotografia.
Una macchina fotografica deve potermi dare la praticità, la semplicità e l’affidabilità che mi permettono di ottenere il meglio da quello che la mia mente elabora attraverso i miei occhi.
Quando mi é stata concessa l’opportunità di testare sul campo la Fujifilm X100V, mi sono messo alla prova come fotografo, ma soprattutto come creativo in un ambito che non era nemmeno quello che sono abituato a vivere.
Non sono un amante delle mille opzioni che oggi una macchina fotografica é in grado di offrire, non amo l’intelligenza artificiale in una fotocamera, ma so apprezzarne il valore nella condivisione del risultato.
La Fujifilm X100V é una macchina fotografica di tutto rispetto, per buoni intenditori. Impossibile trovare un paragone sul mercato per chi desidera fare Street Photography, un pò alla Henri Cartier-Bresson per intenderci.
Una macchina semplice ma completa. Sa fare tutto, sempre in ambito di reportage stile anni ’60 straordinariamente integrata da Fuji in un epoca moderna attuale.
Sa adattarsi ovviamente meno ad altri ambiti e altre situazioni. Non può essere considerata una macchina per tutto e per tutti e questo va compreso bene se si pensa di acquistarla.
Bisogna apprezzare e capire bene la vera fotografia per comprare questa fotocamera. Ma se siete in grado di farlo, allora é una macchina da fotografo vero, quello di strada, quello del racconto visivo, quello che insegna la storia attraverso le immagini, magari persino partendo da un bianco e nero come impostazione preferita.
La qualità dell’immagine finale, garantita da un sensore da 26 Megapixels, abbinata ad una praticità senza paragoni di questa macchina la rendono un piccolo gioiello di ingegneria moderna.
Piccola, ma non troppo, come invece capita con moltissime altre macchine. Diciamo una compatta che si fa sentire bene tra le mani. Con un’impugnatura ottimale ed un’ottica fissa da 23 mm che rende omaggio al senso più profondo della street photography.
Una gestione dei comandi e del display touch da 3” che anche in ambito video regala impressioni decisamente favorevoli.
Questa macchina la si compra per fare reportage o street photography, la si compra per raccontare pezzi di vita quotidiana per le strade del mondo o del proprio paese. La Fujifilm X100V é uno dei prodotti fotografici presenti sul mercato che più si avvicina alla fotografia tradizionale, quella in vecchio stile mantenendo quel contatto diretto con lo scatto che solo le macchine di una volta sapevano darti.
Se poi consideriamo che é stato mantenuto anche un certo stile estetico che potremmo definire vintage, allora diventa facile per tutti noi, appassionati di fotografia, innamorarci di questa macchina fotografica.
Il prezzo non é di certo abbordabile per chiunque, si parla di 1.378 euro circa. Questo posiziona la macchina, a conferma di quanto dicevamo, ad un livello superiore, ad un livello che solo l’amante vero della fotografia più tradizionale può saper apprezzare.
Questa macchina é per il fotografo, non per lo “shooter” seriale della serie “no matter what”.
Questa macchina lascia alla creatività di chi scatta lo spazio che si merita e non impone un’intelligenza artificiale costante che aliena e soffoca troppo spesso l’aspetto creativo della fotografia.
Chi é appassionato di fotografia vera non dovrebbe farsi scappare questa fotocamera per qual salto di qualità che riporterebbe l’aspetto creativo al di sopra di ogni cosa. Perché un conto é scattare con qualsiasi prodotto fotografico sul mercato, manipolando immagini in post produzione per raggiungere quel livello di perfezione dell’immagine che in troppi casi é diventato freddo e distaccato.

Un altro conto é ricavare da una macchina come questa l’immagine nuda e cruda che da sola racconta una storia, senza troppa o quasi nessuna necessità di manipolazioni e interventi che ne deturperebbero il significato vero, cambiandone la storia, alterando l’istante stesso che si intendeva riprendere.

Personalmente penso che Fujifilm X100V é una macchina che comprerei oggi stesso nonostante non sia un fotografo da Street Photography, ma é davvero difficile non innamorarsene. La comprerei per le riprese di una quotidianità importante nelle nostre vite, che sia con i nostri figli o con i nostri cani, la comprerei perché questa macchina come poche sa interpretare il momento, l’attimo che la nostra testa vive in quella frazione di secondo che decidiamo di scattare. La gestione dei comandi principali di tempo e diaframma oltre ad una divertente soluzione per intervenire prontamente sugli ISO la rendono davvero una macchina speciale, unica nel suo genere. Se poi abbiniamo a questi aspetti un display che si apre come se si usasse una fotocamera stile Rolleiflex anni ’60 a pozzetto, é qualcosa di impagabile per chi scatta e deve scattare in maniera discreta, quesi invisibile in alcune circostanze.

La capacità di lettura delle situazioni di luce é impressionante, supporta il fotografo appieno, come dicevo all’inizio, permettendo di concentrarsi sempre di più sull’aspetto creativo invece che dare troppo peso a quello tecnico.

Non é certo un prezzo per un fotografo che vuole togliersi uno sfizio, ma questa non é una macchina per tutti, é una fotocamera per gente che sa cosa sia la fotografia o almeno vuole imparare a conoscere la fotografia per quello che é per davvero. Riportare tutto sotto un aspetto tecnico e numerico rischia di deturpare il senso che abbiamo della fotografia, rischia di contaminare la nostra stessa visione artistica e creativa. Ecco perché la ricerca ossessiva all’intervento dell’intelligenza artificiale fa bene al progresso, alla tecnologia, ma ci allontana dalla fotografia nel senso vero del termine.
Ecco perché la Fujifilm X100V ci riporta a provare sensazioni che in altri casi la tecnologia ha violentemente messo da parte.
Ecco perché l’aspetto creativo supera ogni altra considerazione nella scelta di una fotocamera.
Lasciatemi anche dire che nella valutazione della fotocamera non abbiamo bisogno di scattare immagini sensazionali e far vedere quanto pensiamo di essere bravi anche se poi scattiamo in automatico o con l’assistenza dell’AI. Alla fine dunque la prova di una fotocamera non deve darmi come risultato una galleria di immagini confezionate per qualche like in più su qualche social, ma deve rassicurarmi che in condizioni estreme di luce, troppo forte o troppo bassa, la macchina sia in grado di supportare il mio lavoro.

Non ho bisogno di vedere foto passare dalla post-produzione, ho bisogno di vedere come la macchina si comporta nelle condizioni in cui molto spesso avrei persino qualche dubbio a fotografare, come con il sole a picco a mezzogiorno o all’interno di una chiesa in un angolo illuminato dai lumini. Ecco perché a parte le foto dei prodotti nelle recensioni continuerò ad inserire immagini casuali che raccontano di condizioni al limite dove per forza di cose sfruttiamo l’intervento della macchina fotografica a compensare la situazione.

Proprio in questo frangente, la Fujifilm X100V si é comportata davvero bene. Ha sofferto come farebbe qualsiasi fotocamera in condizioni di mancanza quasi totale di luce, ma ha saputo gestire la situazione affinché io portassi a casa lo scatto che desideravo. Ha sofferto le alte luci non di certo nelle situazioni monocromatiche ma in quelle a colori, ma parliamo di situazioni eccessive di scatto.

Alla fine dico sempre che se prendete un bravo fotografo e gli date in mano una macchina scadente vi darà comunque un ottimo risultato, ma se prendete un pessimo fotografo con una macchina da 50 mila euro avrete sempre pessime fotografie.
Ma se sappiamo adeguare il nostro budget alle nostre singole necessità creative possiamo imparare a trovare il giusto compromesso per acquistare ottime fotocamere come questa Fujifilm X100V che garantiscono una qualità d’immagine straordinaria, perché questa fotocamera regala emozioni fotografiche d’altri tempi.
dalla Redazione

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