Il governo di cubano ha parzialmente accettato una piccola parte delle richieste che i manifestanti da giorni stavano chiedendo in tutto il paese.
Ha ridotto qualche restrizione in merito a medicine e cibo ed ha avviato una linea di dialogo con coloro che per giorno hanno manifestato contro un sistema ormai obsoleto.
Il dopo Fidel non é stato facile. Ma se prima la gente scappava da Cuba per un tenore di vita spesso sotto la soglia minima di sopravvivenza, oggi scappa da Cuba perché troppo poco é cambiato. Il mondo moderno ed internet permettono di sapere e di vedere come vive il resto del mondo ed il popolo cubano é stanco di dover accettare questa sottomissione da parte di una forma dittatoriale che per quanto alleggerita é pur sempre troppo pesante.
Il paese, per la cultura, la collocazione geografica e molto altro potrebbe essere fonte di guadagni che invece vengono limitati da un’istituzione che continua a voler controllare in maniera non certo democratica, ogni aspetto economico e finanziario del paese.
Ora é stato fatto un primo passo per mitigare le manifestazioni. Ora ci si aspetta un tavolo di dialogo oppure i manifestanti sono pronti a continuare le loro proteste.
Per Cuba é il momento di cambiare, ma bisogna capirlo in fretta, prima che la situazione possa degenerare. In troppe situazioni, in troppe località si patisce la fame, serve un’idea e una misura di intervento con effetto immediato.
L’armistizio di Cuba

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