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La vergognosa gestione del caso dell’assassino Nikolas Cruz fa infuriare il giudice in aula

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Gli avvocati dell’assassino della scuola della Florida Nikolas Cruz hanno improvvisamente e sorprendentemente sospeso il loro caso, portando a un acceso scambio di opinioni dopo che il giudice li ha accusati di mancanza di professionalità.
Gli avvocati difensori avevano detto al giudice e ai pubblici ministeri che avrebbero chiamato 80 testimoni, ma si sono fermati all’inizio della sessione del tribunale di ieri dopo aver chiamato solo circa 25 testimoni. Ci sono stati 11 giorni di deposizione difensiva in totale, dove gli ultimi esperti hanno messo in luce come l’uso pesante da parte della madre naturale di Nikolas di alcol durante la gravidanza potrebbe aver influenzato lo sviluppo del suo cervello.
L’improvviso annuncio dell’avvocato principale Melisa McNeill ha portato a un acceso scambio di opinioni tra lei e il giudice di circoscrizione Elizabeth Scherer, che ha definito la decisione senza preavviso né a lei né all’accusa “il modo più non richiesto e non professionale per portare a termine un caso”.
I 12 membri della giuria e 10 supplenti non erano presenti ma si stavano mettendo in fila fuori dall’aula per entrare. L’annuncio improvviso significava anche che i pubblici ministeri non erano pronti per iniziare il loro caso.
Mike Satz ha alzato le mani quando il giudice Scherer ha chiesto se potevano iniziare e, con una risata nervosa, ha detto “no”.
“Stiamo aspettando altri 40 testimoni (di difesa)”, ha detto Satz.
Scherer ha quindi accusato gli avvocati difensori di essere sconsiderati nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, ma soprattutto i giurati di aver sprecato il loro viaggio in tribunale.
“Avere 22 persone che si recano in tribunale e aspettano come se fosse una specie di gioco. Non ho mai sperimentato un tale livello di non professionalità nella mia carriera”, ha detto Scherer, alzando la voce.
“Mi hai insultato per tutto il processo”, ha detto Scherer a McNeill. “Togliersi palesemente le cuffie, litigare con me, scappare via, arrivare in ritardo intenzionalmente se non ti piacciono le mie decisioni. Quindi, francamente, questo era nell’aria da tempo. Quindi, per favore, siediti”.
Cruz, 23 anni, si è dichiarato colpevole lo scorso ottobre per l’omicidio di 14 studenti e tre membri del personale il 14 febbraio 2018 alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland. Il suo processo, che ora sta finendo il suo secondo mese, serve solo a determinare se sarà condannato a morte o all’ergastolo senza condizionale.

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Written by Miriam Parodi

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