Dopo mesi di dibattito su cosa fare con il “Pilastro della Vergogna”, una statua che commemora le vittime del massacro di Piazza Tiananmen nel campus dell’Università di Hong Kong, i lavoratori sono arrivati nel cuore della notte, smontandola e rimuovendola. Mercoledì scorso hanno iniziato a circolare sui social media notizie secondo cui le guardie di sicurezza avevano eretto teli di plastica e barricate attorno alla statua e che si potevano sentire i lavori di costruzione in corso. I video sui social media hanno mostrato la parte superiore avvolta e portata via, mentre la base è stata rimossa con una gru.
Dal suo passaggio nel 1997 dalla colonia britannica al territorio cinese semi-autonomo, Hong Kong è stato uno dei pochi luoghi in Cina che ha riconosciuto apertamente gli eventi del 4 giugno 1989, quando i carri armati sono entrati in piazza Tiananmen a Pechino e hanno lasciato ciò che si crede di essere centinaia, se non migliaia di manifestanti, morti in una violenta repressione da parte del Partito Comunista Cinese.
La rimozione della statua per molti é una sconfitta pesante e soprattutto dimostra quanto la libertà in Cina abbia un significato alternativo.
Rimossa la statua in commemorazione delle vittime di Piazza Tiananmen

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