La notizia di oggi anticipa una situazione reale e concreta che si andrà a definire non appena l’ultimo aereo americano lascerà il suolo afgano.
Poche ore fa un drone ha individuato e colpito a morte uno dei terroristi considerato tra gli ideatori degli attentati di 2 giorni fa.
Ma questa sarà sempre più la guerra dei droni. Da un lato i talebani con le loro regole crudeli e la loro ideologia di governo oppressivo. Dall’altro fazioni terroristiche che nel corso degli anni nessuno ha più pensato di dover sopprimere sul nascere perché ormai il paese sembrava definitivamente in grado di gestirsi e governarsi da solo.
Nel mezzo una delle più gravi e più grandi catastrofi umanitarie mai viste con decine di migliaia di persone abbandonate ad un crudele destino.
Ecco perché i droni nei prossimi mesi potrebbero avere l’occasione di dare una svolta a questa insostenibile situazione e soprattutto trovare il modo di fermare da subito qualsiasi tentativo di far nascere nuovi gruppi terroristici come quello che ha colpito l’aeroporto di Kabul nei giorni scorsi.
La cellula ISIS-K va fermata subito con o senza il supporto dei talebani che sino ad oggi si sono preoccupati di prendere il controllo dell’Afghanistan con la forza e la violenza ma non si sono mai occupati di questi vicini di casa alquanto scomodi e pericolosi. Ecco dunque che da settembre l’Afghanistan sarà la guerra dei droni, pilotati da km di distanza e senza la necessità di dover scendere sul campo con truppe di terra, limitando il rischio di perdite al minimo indispensabile. Con il supporto satellitare un drone é in grado di individuare un obiettivo a centinaia di km di distanza e colpirlo con una possibilità di errore di pochi metri al suolo.
L’Afghanistan diventerà la guerra dei droni

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