Nonostante l’ammirazione per uno degli uomini più soli al mondo che occupa una delle posizioni più contraddittorie della storia, é impossibile non notare come negli ultimi anni circa un terzo delle apparizioni e dei viaggi di Papa Francesco siano stati dedicati a “scuse pubbliche e ufficiali”.
Quasi come se bastasse a lavarsi le mani dal fango e dal sangue di vittime innocenti. Non basta e lo stesso Papa Francesco lo sa bene.
Scuse per il flagello della pedofilia, scuse per le posizioni sull’amore non accettato e non accettabile tra persone dello stesso sesso. Scuse per le pillole contraccettive ed una posizione talmente chiara della Chiesa Cattolica che la riporta nel medioevo. Scuse ai nativi del Canada per le atrocità subite nelle scuole e negli orfanotrofi gestiti dallo stesso trono su cui siede Papa Francesco.
Invece di ricostruire una Chiesa già contaminata che si possa avvicinare ai giovani e alle persone aiutandoli a condividere ed affrontare le necessità e le difficoltà della vita, si é visto il Papa passare una grossa fetta del suo tempo a chiedere scusa, dover rincorrere i fantasmi di una Chiesa che non riesce più a giustificare se stessa.
Qualcosa non funziona. L’impressione é, e rimane, che la situazione sia destinata a peggiorare e questo non va bene, non tanto per il fedele cieco di amore e fiducia, ma quanto per gli altri, perché gli altri siamo tutti noi, miseri mortali che diciamo ai nostri figli di usare il preservativo, di amare in nome della libertà e della felicità anche persone dello stesso sesso. Diciamo loro di ribellarsi alle ingiustizie, ai pedofili, agli arroganti, ai bulli, agli omertosi. Noi che abbiamo la fervida necessità di respirare l’aria della verità e della libertà. Quanto é lontana da tutti noi questa Chiesa Cattolica e questo Trono di Scuse su cui siede Papa Francesco… Ecco perché mai come oggi abbiamo bisogno di risposte e dobbiamo pretendere di poter fare tutte le domande che sentiamo la necessità di voler fare.
Papa Francesco ed il suo Trono di Scuse

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